lunedì 2 luglio 2012

Anime

E' bello incontrare e far qualche passo al fianco di anime affini, capire con uno sguardo ciò che si vorrebbe limitare con delle parole, usare gesti semplici per definire concetti complessi e scoprirsi senza porre domande.







Grazie per avermi fatto fare alcuni passi accanto a te :D

lunedì 11 giugno 2012

La "capanna sudatoria"

Questo weekend mi è stata offerta la possibilità di partecipare ad un tiro indiano chiamato "capanna sudatoria", all' inizio ho accettato per pura curiosità verso questi riti misteriosi, poi nel proseguire il viaggio mentale/spirituale verso l' adempimento del rito si cominciano a percepire energie in evoluzione all' interno di se stessi e del gruppo che portano la persona ad essere un tutt uno con la natura che lo circonda, eravamo in mezzo ad un bosco tra animali selvaggi e rumori puri della natura, nulla di artificiale attorno, un ritorno all' essere primitivo ed al suo rapporto con la madre terra.

Riporto un riassunto preso da internet della storia e del rito della "capanna sudatoria":


"La cerimonia Inipi è la versione Sioux della capanna sudatoria o capanna della purificazione.
Questa cerimonia veniva (e viene tuttora) praticata presso tutte le popolazioni native dell'America centrale e settentrionale, ma si ritrova anche in altre culture talvolta molto lontane e molto diverse. Si tratta di un rito di purificazione sia fisica che spirituale, procedimento ritenuto indispensabile per poi poter compiere qualsiasi altra cerimonia.
La capanna della purificazione Sioux veniva costruita disponendo dodici o sedici giovani salici a forma di cupola, coperti poi da pelle di bisonte o da tela.
In mezzo alla capanna veniva scavata una buca nel terreno, detta "culla di roccia", nella quale venivano deposte le pietre incandescenti. La capanna aveva solamente un'apertura, di solito verso ovest. Dall'entrata iniziava un piccolo sentiero sacro fatto con la terra rimossa dalla culla di roccia; alla fine del sentiero si trovava un piccolo tumulo detto unci, al di là del quale viene acceso un fuoco: su questo un uomo, detto "custode del fuoco" metteva a riscaldare le pietre. Dopo che i partecipanti si erano seduti in cerchio sulla salvia argentata all'interno della capanna, il custode del fuoco portava all'interno sette o multipli di sette pietre incandescenti. Il sette era un numero ricorrente in quanto sette erano le direzioni: i quattro punti cardinali, il Cielo, la Terra, e la settima direzione, quella dello spirito. Il conduttore della cerimonia procedeva allora a versare dell' acqua sulle pietre roventi, in modo che il vapore riempisse la capanna. A questo punto i partecipanti invocavano gli spiriti intonando canti. La tenda veniva sollevata soltanto quattro volte per versare nuova acqua; alla quarta apertura veniva introdotta anche la sacra pipa. Dopo la quarta apertura la cerimonia terminava e tutti i partecipanti uscivano dalla tenda con movimento circolare in senso orario."

Il mio compito in questo rito era quello del guardiano del fuoco, non avevo idea di cosa fosse, ma una volta costruita la capanna, raccolta la salvia, i sassi e il legno da ardere ( veramente tanto visto che deve rimanere acceso per almeno 4 ore) cominciai a percepire il mio ruolo all' interno del rituale, la responsabilità delle sensazioni e dell' introspezione dei partecipanti era in buona parte nella mia capacità di gestire il fuoco ed i sassi roventi che avrei dovuto inserire nella capanna, un ruolo fondamentale e diverso di volta in volta in base all' energia che ogni guardiano immette nel suo fuoco per ottenere un esperienza mistica unica e personale. Ammetto che lo stare all' aperto in mezzo alla natura con un fuoco accesso a sentire i rumori della terra e dei suoi selvatici abitanti è un esperienza bellissima, se poi aggiungiamo che ero li per ricreare e donare un esperienza ai partecipanti, finita con l' ultima porta nella quale, dopo essermi spogliato dei vestiti, sono entrato e ho vissuto la parte finale del rito dalla parte all' interno della tenda, mentre fino a quel momento ne avevo solo goduta l' esperienza all' esterno,  con un alternanza di emozioni e controlli mentali per superare il caldo venutosi a creare grazie alle pietre e all' acqua evaporata, molto simile al bagno turco per capirci, che impediva agli occhi di restare aperti a lungo e il cercare il più possibile in contatto con il suolo poichè fresco così da rifugiarsi dal caldo insopportabile ricreato all' interno che ti spinge a fare questa introspezione di purificazione fisica e mentale che una volta finito ti fa sentire nuovo, pieno energia mentale ( quella fisica è portata allo stremo) e libero di molti pensieri arrivando ad una conoscenza di se un pò più profonda.


Esperienza che consiglio a tutti, con l' unico avviso di andarci con la curiosità e senza pregiudizzi a riguardo che potrebbero compromettere il rito a se e agli altri partecipanti essendo un esperienza personale ma creata con il gruppo, augurandovi una buona capanna sudatoria a tutti! 

giovedì 31 maggio 2012

vibrazioni

"Dolce Elena, fammi eterno con un bacio; suggono le sue labbra la mia anima: guarda ove vola."

Christopher Marlowe







venerdì 18 maggio 2012

 "Il tempo e la pazienza possono più della forza o della rabbia."




lunedì 7 maggio 2012

fiore di primavera









"Come un fiore sboccia fuori stagione, così è l’amore! Una passione da vivere giorno dopo giorno, coltivando le emozioni vere e cogliendo, in ogni momento, quel fiore raro dal profumo inebriante che si chiama felicità."





martedì 31 gennaio 2012

Amore Che Vieni Amore Che Vai



Quei giorni perduti a rincorrere il vento
a chiederci un bacio e volerne altri cento
un giorno qualunque li ricorderai
amore che fuggi da me tornerai
un giorno qualunque li ricorderai
amore che fuggi da me tornerai

e tu che con gli occhi di un altro colore
mi dici le stesse parole d'amore
fra un mese fra un anno scordate le avrai
amore che vieni da me fuggirai
fra un mese fra un anno scordate le avrai
amore che vieni da me fuggirai

venuto dal sole o da spiagge gelate
perduto in novembre o col vento d'estate
io t'ho amato sempre, non t'ho amato mai
amore che vieni, amore che vai
io t'ho amato sempre, non t'ho amato mai
amore che vieni, amore che vai



martedì 3 gennaio 2012

specchio in un anima amante...

trascrivo un messaggio scritto da una mia ex ragazza in cui mi enuncia la sua tesi sulla mia persona, le critiche mi piacciono di più dei soliti complimenti stupidi e banali :D

"Tu vivi troppo bene solo che non riesci a vivere con un altra persona, pensi di limitare la tua libertà..."
                                                                       A.F.

rileggendo questo messaggio ieri notte ho riflettuto parecchio chiedendomi cosa è la libertà e da cosa è scaturito questo messaggio, la storia dietro insomma, trovando milioni di risposte ma nessuna convincente.

Ora, credo, che a me piaccia la libertà, è un principio che come nella vita applico alle relazioni , ma forse in maniera troppo serena da parere quasi disinteresse per ciò a cui tengo. Sono fatto così, ripongo fiducia illimitata alle persone a cui voglio bene lasciandole sempre libere di agire come meglio credono senza dover pensare a me come un freno alle loro idee o emozioni ma questo ha comportato molte delusioni e ferite difficili da riemarginare poichè se da un lato ti concedo tutta la fiducia e libertà che vuoi dall' altro canto una volta incrinata la fiducia cambio atteggiamento.
Credo sia egoistico da parte mia imporre un determinato rapporto alla persona che ho al fianco, morosa o amico/a, ma è l' unica via che mi permette di esser me stesso senza imprigionarmi